Per cinquecento anni, il libro è stato più o meno quello che si era inventato a Venezia Aldo Manuzio. Poi, dopo una serie di scosse premonitrici, il terremoto digitale ha iniziato a cambiare la tradizionale idea di libro e di lettura.
Certo, anche prima qualcuno aveva provato a inventarsi libri diversi, a cominciare dagli artisti. Qualcun altro aveva già tentato di praticare forme diverse di editoria. Ma erano considerate eccentricità: il panorama dell'editoria e la filiera del libro apparivano solidamente strutturati.
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1. libro.
2. giornale o rivista.
3. radio & tv.
4. pc o laptop.
5. cellulare o smartphone.
6. tablet.
7. smart glasses (realtà aumentata).
8 ...
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All'improvviso tutto è cambiato. Da un lato il libro si è digitalizzato - e dunque smaterializzato. Dall'altro, quasi a controbilanciare questa deriva nel virtuale, l'oggetto fisico, la sua "cosità", hanno assunto una diversa importanza, recuperando almeno in parte un'aura che pareva irrimediabilmente perduta.
Il Controdizionario del libro ai tempi di Google, Amazon e dei social networks cerca di raccontare quello che sta accadendo ai margini del libro e ai confini dell'editoria. Molti di questi esperimenti sono destinati al fallimento (e alcuni di essi sono già falliti). Però qualcuno di loro magari già anticipa il destino del libro e dell'editoria nel XXI secolo.
NB Si consiglia di accompagnare la lettura di questo Controdizionario del libro ai tempi di Google, Amazon e dei social network con quella della Breve storia della fine dei libri (1994).
NB2 Un estratto del Controdizionario è stato pubblicato su "la Repubblica", 3 gennaio 2013, con il titolo "Tutti i modi per dire libro".
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Controdizionario del libro
ai tempi di Google, Amazon e dei social networks
Questa è la versione provvisoria di un work in progress, che sto cercando di compilare ma che è destinato a rimanere incompleto. Anche per questo, proposte di correzioni, precisazioni, ampliamenti sono bene accetti. (mailto info at ateatro.org)
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