Voto ballottaggio:
1. Kepler-452+ 2. Sassi Scritti + 3. Trasparenze
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. Direction Under 30 + 3. Sponz Fest
| 1. Spettacolo/compagnia Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452 Uno spettacolo che unisce l’urgenza del dire con la libertà formale. Kepler-452 è scena con i coniugi Bianchi e la loro storia, che parla di uno sfratto, di FICO, di un fatto particolare che diventa universale. Siamo a Bologna, ma potrebbe essere la Russia di fine ‘800. Potrebbe essere quasi Checov.
Il giardino dei ciliegi
| . | 2. Organizzazione/progetto Il progetto Corale a Preci Un gruppo di artisti ha creato un teatro e una casa non fatti di pietre e mattoni, ma abitando (anche concretamente grazie a una struttura in legno senza pareti) un borgo colpito dal sisma con incontri, laboratori, progetti di arte partecipata. Gli artisti hanno messo in secondo piano le loro individualità poetiche al contempo però mettendole a valore in un’addizione capace di rispondere direttamente e concretamente a una domanda sul senso dell’arte, fino a proporre fra giugno e luglio 2018 tre weekend di “Festa” con concerti, spettacoli, camminate urbane.
Il progetto Corale e Preci
| . | 3. Comunicazione Sponz Fest a Calitri e in Alta Irpinia Il racconto del festival diretto da Vinicio Capossela, grazie alla risonanza mainstream del suo direttore, poteva accontentarsi di una narrazione top-down promozionale con immagini patinate di concerti e incontri, ha invece scelto di dare spazio a una chiave narrativa che prosegue anche al termine del festival, anche rilanciando i post degli spettatori, permettendo di vedere il festival con gli occhi di chi lo ha attraversato camminando nei vicoli, ascoltando concerti notturni, sostando in attesa degli incontri.
Sponz Fest
| . | 4. Direction Under 30 del Teatro Sociale di Gualtieri Abbiamo potuto seguire da vicino questo progetto, curando al suo interno un laboratorio di sguardo e critica giornalistica. Da segnalare e possibilmente “imitare” è il metodo che porta alla scelta degli spettacoli da presentare al festival: una trentina di under 30 si ritrovano e selezionano gli spettacoli, a
seguire una folta giuria popolare attribuisce i premi. Ci pare un termometro credibile per comprendere che
cosa cerchi il giovane pubblico, per capire se assecondarne o contestarne le richieste.
Direction Under 30
| . | 5. Overload di Sotterraneo Il merito dello spettacolo – e della compagnia – sta soprattutto nella sfida di non aver paura di entrare nella bocca del lupo: lasciarsi attraversare da un policentrismo scenico vivace e potenzialmente ricco di sviluppi, tentare di inventare una propria lingua, che è una lingua di oggi, del nostro mondo, ma a suo modo resistente, ostinata. Il teatro, nel voler tradurre con i suoi antichi strumenti il mondo digitale sembra funzionare da antidoto, anzi pare quasi guadagnarci qualcosa, come tentativo di ibridazione.
Overload | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2. MigrArti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Antonio Viganò + 2. Migrarti + 3. Centrale Fies
| 1. Spettacolo/compagnia Otello Circus con la regia di Antonio Viganò per il Teatro La Ribalta spettacolo di grande forza emotiva, che rivisita il celebre testo di Shakespeare mettendolo a confronto con la musica, attraverso la rilettura verdiana, e con il circo: rappresenta il culmine della della ricerca che Antonio Viganò conduce da decenni, con grande coerenza e discrezione, con i suoi attori sotto il segno della diversità: persone e personaggi deboli e fragili fanno riflettere tutti noi sulla nostra debolezza e fragilità. | . | 2. Organizzazione/progetto Progetto Migrarti sostenuto dal MiBACT pur con tutti i suoi limiti, rappresenta un serio tentativo per utilizzare la cultura (e il teatro) come strumento di integrazione: una della rare azioni promosse dalle istituzioni italiane in questa direzione, che ha coinvolto in questi anni decine di realtà della nuova scena italiana.
La riflessione di Mimma Gallina sul bando Migrarti 2018 | . | 3. Comunicazione I Teatri della Cupa per il grande contributo che dà ai territori in cui agisce grazie a rapporti diretti con gil spettatori e all'organizzazione di momenti continui di confronto e festivi.
| . | 4. Progetto Antigone Power di Sutta Scupa artisti professionisti (musicisti, compositori, attori, drammaturghi e una scrittrice italo-somala che si è trasferita in autonomia da Bruxelles per non pesare sull'esiguo contributo che ha coinvolto una cinquantina di persone); un'Antigone adolescente alla sua prima esperienza teatrale, laboratori di scenografia che hanno permesso di realizzare le sette porte di Tebe dello spettacolo, grazie al supporto volontario del Centro per rifugiati Astalli di Palermo; contributi volontari per assicurare pranzi e cene ai ragazzi migranti minorenni che subito dopo la scuola si precipitavano ai laboratori prima e alle prove in seguito solo per potere partecipare a una possibilità di catarsi nel teatro di temi che li toccano nel profondo, ma anche evidentemente in superficie.
L’umana cecità nell’Antigone multietnica diretta da Giuseppe Massa | . | 5. Compagnia Mimmo Borrelli Una delle voci più autentiche e profonde della drammaturgia italiana contemporanea, antico e modernissimo, raffinato ma in grado di raggiungere ampie platee.
Mimmo Borrelli su ateatro | . |
Bon Vivre (G.B. Marchetto) | . |
Voto primo turno: 1. Mimmo Borrelli + 2. Direction Under 30 + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Balletto Civile per il percorso di esplorazione di linguaggi e l’attenzione ad un costante processo di innovazione performativa tra teatro e danza.
| . | 2. Organizzazione/progetto CTA Gorizia/Alpe Adria Puppet Festival per la coerenza nel lavoro di valorizzazione della tradizione e dell’innovazione nella produzione italiana e mitteleuropea del teatro di figura e dei puppet.
| . | 3. Comunicazione Trasparenze Festival, per il lavoro di relazione con la comunità locale e sovralocale, in un processo creativo che non è solo concentrato nelle performance. | . | 4.
| . | 5. Todi Festival per la cura e l’incisività del cartellone Off.
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Cultural Life (Paola Abenavoli) | . |
Voto ballottaggio:
1. Mimmo Borrelli + 2. MigrArti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Mimmo Borrelli + 2. Direction Under 30 + 3. Parole Ostili
| 1. Spettacolo/compagnia Musella-Mazzarelli Una compagnia che non esita a mettersi in gioco, a sperimentare, ad innovare. E che continua a farlo con Who is the king, progetto di serialità teatrale che incuriosisce e che sembra aver colto la modernità e l'universalità dei classici, sapendola restituire al pubblico
| . | 2. Organizzazione/progetto Rezza-Mastrella per il loro progetto artistico complessivo, che li ha visti comunicare la loro visione teatrale e, appunto, artistica, anche attraverso altri media - come il cinema - con la stessa forza innovativa
| . | 3. Comunicazione
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| . | 5.
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Voto ballottaggio:
1. Sotterraneo + 2.Direction Under 30 + 3. Centrale Fies
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2.Direction Under 30 + 3. Gruppo Nanou
| 1. Spettacolo/compagnia Amigdala, Elementare Con Elementare il collettivo Amigdala ha dato luogo a un’esperienza nello stesso tempo intima e comunitaria, fondendo linguaggi, generi e modalità di relazione estetica per un evento unico seppur ripetibile. L’occasione offerta dalla “chiamata” alla Fondazione Pietà dei Turchini di Napoli – grazie ad Altofest 2018 – ha permesso di precisare, dopo la prima modenese a Periferico Festival, una drammaturgia stratificata, aperta e risonante di simboli universali. Elementare rappresenta oggi l’esito più alto dell’arte come veicolo collettivo, della partecipazione teatrale come attività silenziosa e di ascolto introspettivo, del teatro come esercizio di resistenza alla fatica e alla realtà del presente, ma anche quale forma laica di preghiera e penetrazione onirica della Bellezza.
| . | 2. Organizzazione/progetto Direction Under 30 Mutuo Soccorso Teatrale Giunto alla sua quinta edizione, Direction Under 30 è un progetto, il primo nel panorama nazionale, espressamente rivolto alla scoperta, promozione e sostegno della scena italiana under 30, combinato alla formazione di giovani spettatori che vanno a comporre due differenti giurie (popolare e critica). Non è banalmente un premio, non è semplicemente una vetrina. Tutti i luoghi comuni sulle demagogie giovanilistiche di oggi cadono di fronte al Fest che l’Associazione Teatro di Gualtieri riesce a realizzare nella bassa padana, lungo l’argine maestro del Po, anche giovandosi di prestigiosi partner come I Teatri di Reggio Emilia. È un modello di valorizzazione delle risorse e di decentramento, non inquinato da logiche di mercato né viziato da lobby critiche e sterili monoteismi estetici. Un unicum. | . | 3. Comunicazione Festival Internazionale Bolzano Danza La 34esima edizione del Festival internazionale Bolzano Danza, diretto da Emanuele Masi e affiancato da Michele di Stefano come guest curator per l’ideazione e la programmazione outdoor, si è definitivamente imposto ormai come uno degli appuntamenti imprescindibili per chi è interessato alla danza contemporanea e alle sperimentazioni d’autore e di ricerca in ambito coreutico. Sul piano della comunicazione il festival ha saputo incentivare al meglio le risorse social attraverso una attenta e capillare viralizzazione di immagini e video appositamente realizzati, mai però invasiva e sempre oculata nel sollecitare l’attenzione della propria comunità di riferimento. Una micro-produzione “narrativa” in grado di restituire la complessità e l’impegno di un progetto che con sempre maggiore intensità connette gli artisti italiani a una scena internazionale. | . | 4. Percorso artistico, compagnia: Cosmesi Eva Geatti e Nicola Toffolini, in arte Cosmesi, hanno sempre interpretato il proprio stare nel mondo del teatro e dell'arte come postura, come attitudine. Lei inconsapevole icona indie-glam che prepara gli anni Zero, lui artista visivo eclettico, hanno anticipato l’attuale “Veneto Ridens” con creazioni la cui intermittenza è stata però sempre sintomo di furore artistico. Dal 2001 ci hanno lasciato almeno due gioiellini (Avvisaglie di un cedimento strutturale, 2003; Periodonero, 2009). Oggi si avventurano con audacia nel mondo della performatività aggregata a una produzione discografica, con Un disco, mettendo ancora a fuoco qualcosa di netto, senza abbandonare anche una certa modalità low-fi. Qualcosa che però sta vibrando nel panorama performativo italiano, in zona Dewey Dell, Barokthegreat, Mara Oscar Cassiani, e che adesso prende forma, tra echi Velvet, tribalismi White Hills e refresh electrowave. | . | 5.
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Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2. Sassi Scritti + 3. Centrale Fies
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Voto primo turno: 1. Kepler-452 + 2. L'importanza di essere piccoli + 3. Sponz Fest
| 1. Spettacolo/compagnia Kepler-452 ha folgorato la stagione passata con un piccolo capolavoro come Il giardino dei ciliegi rivisitato nella situazione affettiva di due sfrattati dopo vent’anni da una casa comunale in comodato d’uso, per fare posto al parco agroalimentare di Bologna Fico. E i due protagonisti della storia erano effettivamente in scena, con gli attori. Ma da molto Kepler-452 lavora a un personale teatro ispirato ai Rimni Protokoll, mescolanza di reale e di sguardo doppio, rovescio, sulla quotidianità. E sono stati anche
tra i propugnatori del festival 20 30, per far uscire allo scoperto una nuova generazione dalla voce sommessa, per pensare di tonare a utilizzare il teatro. | . | 2. Organizzazione/progetto L’importanza di essere piccoli Più che un festival un percorso delle anime nei luoghi,
un’organizzazione del desiderio, un tentativo di ridare spessore a quei fantasmi che sono i luoghi appenninici, intessendo relazioni, precipitando invenzioni tra le memoria, il futuro, il sogno. | . | 3. Comunicazione Sponz Fest Il festival in Alta Irpinia, trainato dalla risonanza mainstream del suo direttore Vinicio Capossela, ha scelto una comunicazione transmediale per larga parte basata sul racconto degli accadimenti anche a festival concluso. Anziché limitarsi a
lanciare belle foto di concerti e incontri per riempire i luoghi sta costruendo una tessitura di brevi video, stories su Instagram, regram degli spettatori: un mosaico che non comunica per sedurre ma posta per raccontare. | . | 4. Marcello Sambati peta, regista, performer, uomo della luna, ci ricorda che l’arte è sì
un dispositivo, ma è anche sempre scarto, invenzione, sospensione, meraviglia di corpi e voci, stupori. Personalità appartata, non ha ancora avuto i riconoscimenti meritati. | . | 5. Monica Demuru La sua lunga ricerca sulla vocalità tra musica e drammaturgia, unita a un investimento autorale sempre leggibile, ha prodotto esiti unici nel teatro contemporaneo. Il suo canto, che si fa ora gestus intelligente e ora esplorazione lirica, scrive la scena con originalità schiettamente drammaturgica. Se la canzone, come diceva John Berger, è un corpo, in spettacoli come ‘Alcesti' di Massimiliano Civica e 'Il cielo non è un fondale’ di Deflorian/Tagliarini, con la sua intensità interpretativa, Demuru le ha restituito un corpo e una presenza emotiva che da lungo tempo mancavano alla scena. | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2. MigrArti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Kepler-452 + 2. Migrarti + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Il giardino dei ciliegi. Trent’anni di felicità in comodato d’uso di Kepler-452 Uno spettacolo dove il “grande” teatro, quello con la T maiuscola, si connatura con la vita di tutti i giorni. E' in questo modo che alla compagnia bolognese Kepler – 452, quando si è trovata davanti alla vicenda di Annalisa e Giuliano Bianchi, espropriati dopo più di 30 anni della loro casa colonica, avuta gratuitamente in comodato d’uso dal Comune di Bologna, è tornato subito in mente, come un lampo, “Il giardino dei ciliegi” di Anton Čechov. E con Annalisa e Giuliano ha imbastito uno spettacolo originale dove veramente vita vera e finzione sono una cosa unica.
| . | 2. Organizzazione/progetto Progetto Migrarti sostenuto dal MiBACT Un tentativo per utilizzare il teatro come strumento di integrazione che ha coinvolto in questi anni decine di realtà della nuova scena italiana, che deve essere oggi più che mai sostenuto e difeso accanitamente
| . | 3. Comunicazione Trasparenze Festival (Modena) vero e proprio “festival sociale d’arte”, promosso dal Teatro dei Venti e diretto da Stefano Tè, è più che mai un momento alto di condivisione del fatto artistico dove nessuno è escluso. Un luogo fisico, oltre che metaforico, spazio concreto, oltre che ideale: dove tutto è svolto non in grandi teatri ma in un piccolo quartiere, dominato da un minuscolo teatro, “Il teatro dei segni “, situato in un rione un poco defilato e difficile, nella pur ricca città di Modena. Un festival pieno di avvenimenti per tutto il pubblico, dove il teatro viene coniugato e promosso in tutte le sue forme possibili.
. | . | 4. Teatro La Ribalta – Accademia Arte della Diversità di Bolzano Per il lungo lavoro creativo e organizzativo, organizzato a Bolzano nei territori della diversità e del disagio. Antonio Viganò ha fondato una compagnia professionista composta da attori professionisti abili e, così detti, diversamente abili, che ha creato spettacoli di grande valenza formale ed emozionale, che sono stati ospitati nei maggiori teatri italiani ed europei.
| . | 5. Marco Cacciola, Tindaro Granata Farsi silenzio Spettacolo di rara intensità in cui gli spettatori sono sollecitati ad un viaggio iniziatico sul tema del sacro. Invitati a mettersi delle cuffie, parteciperanno emotivamente a un vero e proprio viaggio, realmente accaduto, in cui la narrazione dei vari incontri, disseminati sul cammino, si confonde con i suoni e le voci che arrivano loro dai luoghi, realmente attraversati dal protagonista, da Torino a Roma. Tolte le cuffie, gli spettatori escono dal teatro, in silenzio, a vedere da vicino, senza intromissione alcuna ” La straziante bellezza del creato”. E' forse lì davanti all'inaspettato che capiranno cosa sia il sacro? | . |
Voto ballottaggio:
1. Mimmo Borrelli + 2. MigrArti + 3. ParoleOstili
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Voto primo turno: 1. Antonio Viganò + 2. Migrarti + 3. ParoleOstili
| 1. Spettacolo/compagnia Otello Circus di Antonio Viganò per aver dato una nuova lettura alla nota tragedia, tra lacrime e sorrisi. | . | 2. Organizzazione/progetto Spazio Franco per il lavoro all'interno della Zisa di Palermo dove si respira l'aria di contaminazioni tra le arti e di voglia di guardare avanti. | . | 3. Comunicazione il Manifesto Parole Ostili appello all'uso del web in modo costruttivo e informativo, con un linguaggio consono ai contesti e agli utenti. | . | 4.
| . | 5.
| . |
Fabio Francione (il manifesto) | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2.Sassi Scritti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno:
| 1. Spettacolo/compagnia Anagoor. Orestea. Agamennone, Schiavi, Conversio L’Orestea (con il Faust di Gounod e le due rappresentazioni per molti versi, pur in distinguo, sono strettamente correlate e non solo per le strategie drammaturgiche adottate nella pluralità dei linguaggi) può risultare un nuovo punto di partenza o una lunga sosta nel percorso della compagnia veneta all’indomani dell’assegnazione del Leone d’Argento alla Biennale Teatro 2018.
| . | 2. Organizzazione/progetto Le rovine circolari. Cerco il volto che avevo prima che il mondo fosse creato (Compagnia della Fortezza) L’ evento site specific per il refrigerante della Centrale Geotermica Enel Nuova Larderello realizzato dalla Compagnia della Fortezza nell’ambito delle celebrazioni #30annidifortezza ha rappresentato un irripetibile unicum per capacità di convogliare istituzioni pubbliche e private in un progetto ex novo dall’alto coefficiente di difficoltà, superato grazie alle specifiche competenze creative e produttive che fanno della compagnia volterrana e del suo braccio operativo, Carte Blanche, un’autentica “macchina da guerra” organizzativa.
| . | 3. Comunicazione Raffaella Ilari per Territori da Cucire 2018 – Un’Odissea in Valsamoggia Attraverso uno sperimentale ed inedito connubio strategico di comunicazione classica e digitale Raffaella Ilari ha saputo raccontare in presa diretta ed originale lo svolgersi di un’esperienza complessa come Un’Odissea in Valsamoggia del Teatro delle Ariette, pur rodata da anni nell’ambito dell’iniziativa Territori da cucire.
| . | 4. Marco Menegoni (Compagnia Anagoor) per la maturità attoriale raggiunta, grazie a non comuni doti vocali e mnemoniche che gli consentono di interpretare da autore in scena, drammaturgie complesse provenienti da testi teatrali, poetici, saggistici
| . | 5. Vincenzo Santoro, Odino nelle terre del rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Salento e Sardegna (1973-1975) – Squilibri Editore, Roma, 2017 Ricostruzione storica con numerosi documenti e testimonianze del “ritorno a casa”di Eugenio Barba. Il volume inoltre contiene un dvd con il documentario televisivo, In cerca di teatro (Rai, 1974), realizzato da Ludovica Ripa di Meana a conclusione della tournèe salentina dell’Odin Teatret e il film “Vestita di bianco” girato da Torgeir Wethal, sempre nel Salento con gli attori del teatro di Holstebro | . |
Voto ballottaggio:
1. Mimmo Borrelli + 2. MigrArti + 3. Trasparenze
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Voto primo turno: 1. Mimmo Borrelli + 2. Migrarti + 3. Biennale Teatro
| 1. Spettacolo/compagnia La Cupa di Mimmo Borrelli Perché rappresenta il punto di sintesi del suo percorso artistico | . | 2. Organizzazione/progetto Progetto Migrarti sostenuto dal MiBACT (Dato che non ho una proposta che mi convince fino in fondo, sostengo quella segnalata da Oliviero di cui ho letto su ateatro)
| . | 3. Comunicazione Biennale Teatro 2018 Per l'attività video con cui ha raccontato il festival prima (con la serie che vede protagonista Federico Bellini) e durante. | . | 4.
| . | 5.
| . |
Voto ballottaggio:
1. Sotterraneo + 2. MigrArti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Teatro dei Borgia + 2. n.a. + 3. n.a.
| 1. Spettacolo/compagnia Medea per strada/Teatro dei Borgia Lo riproponiamo nel 2018 dopo averlo già segnalato nel 2017 e dopo una tournée che lo ha portato in numerose strade d’Italia (e recentemente anche a Parigi). | . | 2. Organizzazione/progetto Rara Woulib ad Artisti in Piazza Ho avuto la fortuna di realizzare uno dei miei laboratori ad Artisti in Piazza, il festival che da 20 anni trasforma il piccolo borgo romagnolo di Pennabilli nella capitale internazionale del teatro di strada. Al suo interno, desidero segnalare lo sforzo organizzativo di coprodurre e portare in Italia (con il sostegno di La Francia in Scena) lo spettacolo Bizangos dei marsigliesi Rara Woulib. Un percorso site specific di oltre due ore in giro per la campagna di Pennabilli, con più di 60 persone coinvolte. [sp]
http://www.klpteatro.it/bizangos-rara-woulib-recensione | . | 3. Comunicazione Pergine Festival Da due anni sono partner e collaboro a questo intrigante festival. Lo segnalo nella sezione “comunicazione”, sia per il rinnovamento dell’immagine e di tutta l’identità grafica che per l’azione social intensa e appassionata fatta sia durante la promozione che nel racconto live. [sp] | . | 4. Circolo Bergman Per i suo lavori site specific. | . | 5. Ivan Talarico Autore, cantautore, attore, poeta e curatore di rassegne. Figura ibrida per un nuovo teatro canzone comico e “disperato”.
| . |
L' Incertezza Creativa (Laura Gemini) | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2.Sassi Scritti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. Direction Under 30 + 3. ParoleOstili
| 1. Spettacolo/compagnia Ateliersi Il percorso sulla drammaturgia del presente che dai progetti sulle scritte murarie di Urban Spray Lexicon Project porta alla produzione di In your face. Spettacolo stratificato e complesso che indaga in maniera non banale e riflessiva la realtà dei social media delle immagini e dell'immaginario contemporanei attraverso la finzione del teatro di Pirandello. Lo spettacolo, in linea con le atre produzioni della compagnia, si avvale inoltre di una partitura musicale originale ed eseguita dal vivo che rinforza e sostiene drammaturgicamente la potenza evocativa del lavoro. | . | 2. Organizzazione/progetto Festival Crisalide (Masque Teatro) L'attenzione alla programmazione, la qualità delle proposte, e la cura ai dettagli nell'organizzazione, dagli spettacoli agli incontri, rendono da sempre questo festival un punto di riferimento del territorio. Soprattutto resistente.
| . | 3. Comunicazione Festival Le città visibili di Rimini Curato da Tamara Balducci e Linda Gennari il festival, un appuntamento sempre più seguito dal pubblico riminese, si avvale di un vero e proprio social media team che è parte essenziale della comunicazione del festival, della definizione di una sua identità visiva riconoscibile e che sta lavorando nella direzione giusta in termini di engagement. | . | 4. Stefano Questorio Il percorso di un performer e danzatore che oltre alle importanti collaborazioni, vedi ad esempio ALDES e Roberto Castello, sfocia nella ricerca coreografica e di immaginario autonoma. Album mette in coreografia un intero disco, seminale nell'immaginario generazionale, e costruisce una rappresentazione efficace (ma non rappresentazionista) della cultura e dell'atmosfera di un'epoca.
| . | 5. Croma Keys (Motus) La breve performance prodotta per l'ultima edizione del Santarcangelo Festival, con Silvia Calderoni, è lo spin-off, o scheggia impazzita, di Panorama. Un lavoro esemplare, seppur piccolo, della dimensione mediatizzata del teatro e del suo stretto legame, sicuramente evidente in Motus, con il cinema. Un lavoro che, eseguito nella piazza Ganganelli di Santarcangelo, ha catalizzato e divertito il pubblico. Che non è una cosa da poco.
| . |
Voto ballottaggio:
1. Mimmo Borrelli + 2. Migrarti + 3. ParoleOstili
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Voto primo turno: 1. Mimmo Borrelli + 2. Direction Under 30 + 3. ParoleOstili
| 1. Spettacolo/compagnia Fanny & Alexander (carriera e To be or not to be Roger Bernat) Per il coraggio della compagnia di ricalibrare e continuamente precisare il fuoco della propria azione artistica, ricercando sempre nuovi contatti ed esperienze di fruizione e di ridefinizione del ruolo di interprete e di regista, in un continuo spostamento delle colonne del teatro, ma mantenendo sempre in piedi, e anzi magnificando, la grandezza dell’edificio scenico.
| . | 2. Organizzazione/progetto Altofest International Contemporary Live Arts (Napoli) Altofest International Contemporary Live Arts accade in luoghi “altri” di Napoli. Altri i proprietari, altri gli usi. Appartamenti, autorimesse, negozi, sale consiliari, non nascono come teatri in senso stretto, ma rinascono come tali, perché su di essi interviene lo sguardo largo dell’incontro. Lo spettacolo, inteso qui come tutto ciò che è degno di attenzione, nel non festival per eccellenza è il legame tra un artista e la sua opera, da un lato, con un donatore e il suo spazio, dall’altro. Il pubblico è accolto in “casa” di entrambi, su una mappa della città ricostruita dai curatori Anna Gesualdi e Giovanni Trono (TeatrInGestAzione), che ogni anno dal 2011 intrecciano distanze geografiche e propositi artistici, riflessioni internazionali e urgenze locali. Un impegno gravoso e decisivo, riconosciuto a livello europeo, eppure ancora semisconosciuto in Italia.
| . | 3. Comunicazione Trasparenze Festival (Modena) L’esito è l’uscita di un processo, prima ancora che la sua riuscita. Una porta aperta dall’interno nel divenire della creazione artistica: la soglia non è tra dentro e fuori, ma tra qui e insieme. A Modena, a Trasparenze Festival promosso dal Teatro dei Venti e diretto da Stefano Tè, vedere è più che mai condividere incontri sulla pubblica piazza del confronto. Luogo fisico, oltre che metaforico, spazio concreto, oltre che ideale: un “festival sociale d’arte” in cui il teatro accade in mezzo al tran tran del quotidiano, i passanti che passano e quelli che restano, il traffico, i bimbi che strillano. Una cosa normale, di tutti, sempre. Come la comunità. Cura, attenzione, cosciente leggerezza, testimoniano una volta di più quanto la costellazione di esiti che ha composto le Trasparenze 2018 sia improntata al superamento delle diverse diversità, piuttosto che alla loro esibizione o esaltazione.
| . | 4. Sorpresa italiana dell’anno: Chiara Bersani_ Gentle Unicorn Per la capacità di ribaltare prospettive teoriche e immaginari collettivi concernenti miti (unicorno) e ideologie (disabilità), per il coraggio di investire la propria persona di responsabile senso etico, estetico e politico.
| . | 5. Miglior progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza nelle parole: Parole O_Stili. Per l'ambizione di ridefinire lo stile con cui stiamo in Rete e per responsabilizzarci a scegliere con cura le parole che usiamo. "Le parole sono importanti", diceva Nanni Moretti. Se è vero che la Rete e i Social network sono luoghi virtuali dove si incontrano persone reali, dobbiamo domandarci chi siamo e come vogliamo vivere e comunicare anche mentre siamo online. Parole O_Stili attraverso il “Manifesto della comunicazione non ostile”, scritto e votato da una community di oltre 300 tra comunicatori, blogger e influencer, ha raccolto 10 princìpi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi che si propagano facilmente in Rete. A essi si aggiungono ora altri 10 princìpi del (nuovo) manifesto per la comunicazione non ostile in azienda e il libro Parole Ostili – dieci racconti. Perché, per citare ancora Moretti, “chi parla male, pensa male e vive male”. | . |
Voto primo turno:
| 1. Spettacolo/compagnia Gabriele Linari attore, regista, formatore, educatore teatrale al MaTeMù di Roma: un percorso artistico lontano dalle luci dei riflettori e dal filone mainstream, ma sempre di sublime bellezza.
| . | 2. Organizzazione/progetto Performazioni 2018 di Instabili Vaganti un'esperienza di teatro autentico capace di coinvolgere in un progetto di altissimo livello giovani da tutto il mondo
Performazioni 2018 | . | 3. Comunicazione
| . | 4.
| . | 5.
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plateaLmente (Francesca Romana Lino) | . |
Voto ballottaggio:
1. Mimmo Borrelli + 2. Sassi Scritti + 3. ParoleOstili
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Voto primo turno: 1. Teatro dei Borgia + 2. Migrarti + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Teatro dei Borgia Alle spalle una solida formazione di matrice russa, nel giro di poche stagioni Teatro dei Borgia ha saputo passare da piccola
compagnia “a conduzione familiare” a progetto capace di guadagnare non solo le principali piazze italiane – Milano, Teatro
Libero e poi Teatro Franco Parenti; Roma, Teatro Eliseo, Teatro Petruzzelli di Bari, ERT di Modena, Teatro La Ribalta di Bolzano; e poi Festival dei Due Mondi di Spoleto, Todi Festival, Festival Teatro dei luoghi//fineterra a Lecce, Festival delle 100 Scale a Potenza nel 2017 e Primavera dei Teatri 2018 -, ma anche di esportare il proprio lavoro all'estero - International Fringe Festival di Edimburgo e Festival Methodika di Stoccolma; proprio in questi giorni sta proponendo un'anteprima dei suoi
spettacoli al pubblico francese. La proposta artistica del duo Gianpiero Borgia/Elena Cotugno si è dimostrata capace di alternare la leggerezza della commedia contemporanea ma anche di matrice classica - “Sacco & Vanzetti” e “Gli Innamorati” di Goldoni – ad un teatro sperimentale e di matrice sociale; in quest'ultima direzione va il progetto di arte civile “Medea per strada”, ideato e diretto da Gianpiero Borgia per la drammaturgia di Fabrizio Sinisi, interpretato da una splendida Elena Cotugno, candidata, proprio per quest'interpretazione, al Premio Ubu 2017 alla categoria Nuova Attrice (under 35).
| . | 2. Organizzazione/progetto Tramedautore Festival Internazionale Appuntamento immancabile nel salotto buono del teatro meneghino al rientro dalle vacanze estive, è dal 2001 che
Tramedautore Festival Internazionale delle Drammaturgie precede la Stagione del Piccolo Teatro di Milano; e lo fa, da più di tre lustri, con focus sulla drammaturgia contemporanea nell'intento di promuoverla e diffonderla.
Nel corso degli anni, infatti, merito di questo festival è stato di delinearsi sempre meno come una vetrina – anche se ha saputo
offrire al pubblico milanese chicche provenienti da vari Paesi europei – e sempre più come come una fucina capace
d'intercettare e poi far conoscere le più interessanti novità, tendenze e poetiche del panorama europeo. | . | 3. Comunicazione Festival A Veglia a Teatro col Baratto Se il requisito è “scardinare l’autoreferenzialità delle proposte artistiche e la comunicazione solo all’interno di una piccola cerchia di appassionati”, a Elena Guerrini di certo questo requisito non manca. Artista poco convenzionale – sia secondo i canoni del pubblico abituato a frequentare le sale più istituzionali, che secondo i parametri certo più freak di una certa nicchia di addetti ai lavori -, la Guerrini ha saputo costruire un festival capace di animare un territorio come la Maremma di fine estate, coinvolgendo zone assolutamente periferiche e decentrate, che, di sera in sera, anima con proposte teatrali “a baratto”. Ed è, questo, un valore aggiunto in un'epoca, in cui sempre più pressante si fa la questione su finanziamenti (pubblici o privati), sostenibilità ed auto imprenditorialità del teatro. Il risultato è stato un appuntamento gioioso, colorato e inclusivo, che negli ultimi 10 anni ha saputo intercettare personalità quali Marco Paolini, Moni Ovadia e Giuliano Scabia, solo per citarne alcuni, senza rinunciare a intercettare anche musicisti e artisti capaci di proposte inusuali (vedi lo sleeping concert di Pierangelo Pandisca, nel'edizione del 2015), ma certamente solleticanti. E se “comunicazione” è anche “partecipazione”, come non citare le campagne di crowdfunding con cui la Guerrini bonariamente coinvolge non solo amici e conoscenti sui social? | . | 4. Mimmo Borrelli Scoperto ancora giovanissimo da Franco Quadri, Mimmo Borrelli ha saputo imporsi nel panorama nazionale, partendo da un centro periferico come Bacoli. Non meno “marginali” sono le presenze inquietanti delle sue umanissime tragedie e quel dialetto cumano, ancor più atavico del napoletano e quasi incomprensibile pur nella scansione ritmica dei versi. Eppure sono proprio quest'attenzione al “dimenticato” (“rimosso”?) umano e a una lingua oscena e ostica, ma capace di risuonare in tonalità viscerali e subliminali, a fare, dei suoi spettacoli performance catartiche collettive.
Direttore Artistico di Efestoval, festival teatrale itinerante attraverso i Campi Flegrei, anche in questa veste conferma la sua rigorosa e consapevole attenzione ai luoghi dismessi e non convenzionali, in cui più viscerale e cupa si fa la fermentazione dell'umano sentire... fino ad esplodere in quegli sbalorditi eccessi poetici, oramai parte del repertorio di attori del calibro di Toni Servillo. | . | 5. Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli Orfana da meno di un anno del suo pilastro Eugenio Monti Colla, la storica Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli
affonda le radici in una solidissima tradizione che vide i suoi albori già agli inizi del XIX secolo.
Fucina a tutto tondo – sia nella realizzazione di marionette e fondali dalla meravigliosa attenzione al dettaglio, che per la parte di riscrittura/adattamento dei classici che porta in scena -, costituisce una delle eccellenze della cultura italiana nel mondo grazie alle frequenti tournée, che la portano ad essere testimonial di quel teatro di figura troppo spesso identificato – e liquidato – nel genere teatro ragazzi. | . |
Post Teatro (Anna Bandettini) | . |
Voto primo turno: 1. n.a. + 2. Direction Under 30 + 3. Centrale Fies
| 1. Spettacolo/compagnia Jakob von Gunten regia di Fabio Condemi
| . | 2. Organizzazione/progetto Teatro di Gualtieri
| . | 3. Comunicazione Centrale Fies
| . | 4. Biennale di Venezia- Festival di Teatro [comunicazione]
| . | 5.
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Quante scene! (Roberto Canziani) | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2. MigrArti + 3. Parole Ostili
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Voto primo turno: 1. Kepler-452 + 2. Migrarti + 3. Parole Ostili
| 1. Spettacolo/compagnia La ballata dei Lenna - Human Animal Sfidando chi sostiene che con i libri di David Foster Wallace non si può arrivare in fondo (anche perché capziosamente irrisolti, e incompiuti in qualche caso) i tre moschettieri della Ballata dei Lenna (Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno) hanno gettato il cuore oltre l'editoria. Hanno rovistato a lungo in quel romanzo-frankenstein che si intitola Il re pallido e provato a capire cosa significhi "essere un fottutissimo essere umano". Una dichiarazione di burocratico esistenzialismo, affidata a un campione impiegatizio dell'Agenzia delle Entrate di Torino e Milano. Con tutti i timbri e le autorizzazioni del caso.
| . | 2. Organizzazione/progetto Kepler-452 Con un nome da esopianeta (distante 1400 anni luce da qui, ma gemello di questa Terra) e come lui candidati a "promessa o speranza di un’alterità possibile", in soli tre anni hanno mostrato un'irresistibile voglia di fare. Dalle manovre in direzione audience engagement per recuperare ai 20-30enni la Bologna dei teatri (Festival 20 30), al remake di un Pasolini da secondo millennio (Comizi d'amore), fino alla creazione 2018, che dei Rimini Protokoll, riprende lo spirito, ma lo precipita nell'esiguità dei giardini dei ciliegi nostrani. Dove la felicità è concessa sì, ma in comodato d'uso. | . | 3. Comunicazione Manifesto della Comunicazione Non Ostile Non è comunicazione, se non è comunicazione responsabile. In questi tempi grami, il manifesto di ParoleOstili si propone come decalogo per far diventare la Rete un luogo civile, vivibile. Oggi non lo è. Si è ciò che si comunica. Le parole hanno conseguenze. Le parole sono un ponte. Per chi fa teatro, soprattutto per chi parla di chi fa teatro, i dieci punti del Manifesto sono un presupposto. | . | 4. Roberto Latini - Sei E dunque, perché si fa meraviglia di noi? Perché Latini, i Sei personaggi li infila tutti in un performer solo: PierGiuseppe Di Tanno (e questo mi sembra davvero adeguato ai tempi). Perché Latini ha preso in mano quel Pirandello, mandando al macero tutte le prime 123 pagine del testo (e questo è onorevole). Perché solo così (immagino io) si può fare Pirandello oggi: dissugandolo. Come del resto, a pag 129, andava auspicando il drammaturgo siciliano stesso (ediz. Bemporad & Figlio, 1921).
| . | 5. White rabbit, red rabbit Chi lo interpreta (lo hanno fatto eccellenti attrici e attori, in tutto il mondo, dal 2011 a oggi), lo deve fare a prima vista, aprendo una busta sigillata. Chi ne scrive, è invitato a non spiattellare tutto. Con l'aura di mistero che lo circonda, il testo dell'iraniano Nassim Soleimanpour (prodotto in Italia da 369gradi) non è solo monologo, ma un esperimento antropologico in forma di spettacolo. E ha la stessa funzione degli integratori alimentari in un corpo-teatro che non sta bene. Non è la cura. Però tonifica.
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recensito.net (Tommaso Chimenti ) | . |
Voto primo turno: 1. Marcio Cacciola + 2. Festival 20 30 [Kepler-452] + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Marco Cacciola, in riferimento allo spettacolo Farsi silenzio perché è riuscito, nel solco del verosimile e dell'invenzione letteraria e scenica, a trasferire non tanto il mondo del viaggio ma quello della scoperta del sé attraverso le sue parole calde, mai scontate, elevando il silenzio, la ricerca interiore a valore inestimabile, a tempo da prendersi, a cura del proprio benessere, un'esperienza da cogliere e accogliere.
| . | 2. Organizzazione/progetto Il Progetto Festival Granara sulle montagne tra Parma e La Spezia non è solamente un festival, una rassegna estiva ma un vero modo di intendere la vita, il rapporto con gli altri, il rispetto della natura. E in questa socialità entra anche il teatro nel grande chapiteau nel mezzo del pratone, i laboratori, il mangiare tutti assieme, il rito del lavare i piatti in comunità, l'abbattimento di ogni barriera, il biolago, i bambini scalzi: il teatro c'è ma non si vede, o meglio è talmente presente sempre quasi da passare inosservato, ormai permeato in ogni disciplina, in ogni minuto vissuto da questa piccola grande comunità pioniera.
| . | 3. Comunicazione Il Todi Festival perché ha saputo, soprattutto con la parte Off, raggiungere sui social, con fotografie e lanci accattivanti, gli utenti del web con una forma leggera ma precisa, colorata e giovane. | . | 4. Compagnia Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani perché nel loro nuovo Non è ancora nato hanno confermato le grandi doti della Baglioni sulla scena coadiuvate dalle parole del Bellani sempre innovative e mai prevedibili, un connubio artistico fiorente e fervido.
| . | 5. Il Progetto Reggio Narra a cura del Teatro dell'Orsa di Reggio Emilia per essere riusciti a creare un humus collaborativo e sempre nuovo di rapporto tra l'arte, teatro, letture, scambi, incontri, con la cittadinanza, quella attiva e quella silente, con la popolazione, quella autoctona e quella nuova, con la cura, la dedizione, la passione, l'amore che si ha per le piccole cose, con affabilità, familiarità, carezze, certezze, piccoli grandi spettacoli da portarsi nel baule dei ricordi.
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Voto ballottaggio:
1. Sotterraneo + 2.Direction Under 30 + 3. Centrale Fies
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. Direction Under 30 + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Alessandro Blasioli Ventiseienne abruzzese, attore, narratore, drammaturgo, Alessandro Blasioli ha dimostrato doti spiccate nell'abbracciare nella sua minuta ma gagliarda figura una scrittura originale di argomento storico o di attualità che è, inequivocabilmente, punto di vista e cronaca, immaginazione e documentazione. Usa la leggerezza per arrivare a scomode verità, l'autobiografismo per divulgare argomenti complessi o poco conosciuti, maturando osservazioni, analisi e giudizio. Le sue incarnazioni sul palco scavano nella tradizione della Commedia dell'Arte, rielaborata per dare sostanza all'immaginario contemporaneo, popolato di personaggi grotteschi e iperrealistici. Nominiamo quindi Blasioli, già premiato da festival nazionali dedicati alla scena Under 30 (come quest'anno il suo "Sciaboletta", sulla figura del re Vittorio Emanuele III), per esprimere che la qualità dei suoi spettacoli esula da un discorso di tipo anagrafico.
| . | 2. Organizzazione/progetto FOG rappresenta il fulcro con cui si è ridato vita al Teatro dell'Arte della Triennale di Milano restituendo centralità alle arti performative e realizzando un progetto ad ampio raggio capace di intercettare, tra le realtà artistiche nazionali ed internazionali, le espressioni più significative del panorama teatrale contemporaneo. Segnato fortemente da una visione contemporanea di stampo nordeuropeo (vedi ad esempio il Kunstfestivaldesarts di Bruxelles), FOG ha saputo proporre un programma che da un lato centra il cuore della produzione performativa internazionale oggi, e dall'altro vi si inserisce in ambito fortemente transmediale proponendo ad esempio eventi di musica elettronica o proiezioni di film, sia rafforzando questa visione e sia creando un forte senso di comunità. Proprio il concetto di comunità è uno degli altri temi chiave dell'innovazione di progetto: ampia attenzione si è data a progetti performativi in grado di dialogare con le periferie e i giovani (vedi ad esempio i Mammalian Diving Reflex) e dall'altro attraverso performance itineranti (come quelle di MK o di Strasse) in grado di ridisegnare i luoghi attraverso l'atto performativo, restituendone un nuovo senso alla città e a chi ci vive, compiendo così un'opera di performance design. In questo senso si riconosce inoltre al festival una connotazione fortemente identitaria per la sua capacità di inserirsi in realtà ed iniziative storiche del capoluogo lombardo sapendone coinvolgere istituti e rappresentanze varie (Fondazione Feltrinelli, Piano City Milano, ecc.). Il nome con cui il festival definisce e presenta se stesso, tra l'altro, richiama insieme le realtà performative di cui si fa promotore e l'immagine collettiva della Milano nebbiosa universalmente riconosciuta.
| . | 3. Comunicazione
| . | 4. Amor Vacui Con sole tre produzioni all'attivo, la compagnia Amor Vacui è stata capace di emergere e di stupire per la freschezza del linguaggio, affidato a una scrittura sapiente, matura, che vede nel contributo alla drammaturgia di Michele Ruol un efficace supporto e nella conoscenza del panorama mediatico attuale la sua più grande fonte di ispirazione. Le emozioni veicolate dai loro spettacoli non sono mai monocromatiche, ma contengono sempre un retrogusto dolceamaro. Capaci di scavare nelle ansie e nelle contraddizioni dell'essere umano in profondità (come in "Intimità" quest'anno) e di arrivare al cuore di spettatori diversissimi, gli Amor Vacui hanno affrontato temi universali con un taglio ricercato, sempre originale, vivisezionando ed esaltando finemente le tematiche trattate, con autoironia, ritmo vivace e intelligenza. | . | 5. Progetto organizzativo: CastellinAria Una giovane compagnia romana (Compagnia Habitas) e un giovane regista della provincia di Frosinone (Ivano Capocciama) decidono di avvicinarsi a nuovi pubblici andando lontano dalla città e scommettendo su una terra dal paesaggio incantevole ma assai poco conosciuta, la Val di Comino, realizzando un festival all'aperto, "CastellinAria - festival di teatro pop", dentro e fuori le mura del Castello Cantelmo ad Alvito. Senza voler strafare (uno spettacolo teatrale a sera + un concerto, con ingressi a offerta libera), puntando su partnership e strategie di social innovation, sono riusciti a trasportare il pubblico indietro nel tempo ricreando un'atmosfera di festa e di genuina relazione, con attività di svago e giochi all'aperto, che hanno attirato visitatori dai paesi limitrofi. Da diverse parti d'Italia sono arrivati invece gli allievi dei laboratori programmati, rivolti sia a professionisti che non professionisti. Grazie all'aiuto di partnership a tema (per esempio, la Cattex Ballons, azienda che produce palloncini in lattice), hanno curato senza sperpero di ulteriori risorse l'immagine del festival. Sempre a questo scopo, hanno inoltre permesso agli operatori di incontrare, di convivere, con un'abitante del territorio, permettendo la costruzione di relazioni autentiche e spontanee, e trasformando gli stessi limiti di budget in un valore che dà sostanza all'identità della manifestazione, che, pur essendo alla sua prima edizione, fa ben sperare per il futuro. | . |
Stati d'eccezione (Graziano Graziani) | . |
Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. L'importanza di essere piccoli + 3. Sponz Fest
| 1. Spettacolo/compagnia astorri/tintinelli (folliar, ma anche il resto)
| . | 2. Organizzazione/progetto l'importanza di essere piccoli
| . | 3. Comunicazione sponz fest (vinicio capossela)
| . | 4. performer . monica de muro (voce e canto)
| . | 5. ricerca drammaturgica . riccardo goretti (per i suoi testi solisti)
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Gli Stati Generali (Andrea Porcheddu) | . |
Voto primo turno: 1. Kepler-452 + 2. Migrarti + 3. Trasparenze
| 1. Spettacolo/compagnia Teatro La Ribalta – Accademia Arte della Diversità di Bolzano Per il lungo lavoro creativo in territorio della diversità e del disagio.
| . | 2. Organizzazione/progetto Trasparenze Festival Modena Realtà alternativa e coraggiosa che si sta imponendo nella realtà cittadina e regionale con un percorso di grande originalità e apertura alla contaminazione, integrazione e confronto. | . | 3. Comunicazione Teatro Stabile di Torino-Teatro nazionale Tra i pochi teatri in italia capace di offire una comunicazione fresca, coinvolgente. | . | 4. Festival 20-30/Dominio Pubblico ex aequo per il rinnovamento del pubblico a teatro. | . | 5. Progetto. Thioro-Teatro delle Albe Spettacolo per bambini diventato oggetto di una ottusa campagna stampa e che invece segna un nuovo passo verso il confronto tra culture, paesi, popoli. | . |
Voto ballottaggio:
1. Kepler-452 + 2.Sassi Scritti + 3. Centrale Fies
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. Direction Under 30 + 3. Centrale Fies
| 1. Spettacolo/compagnia Filippo Ceredi per la sua ricerca artistica capace di coniugare sensibilità ai linguaggi performativi e forte dimensione politica, per la sua vocazione a unire storia personale e dimensione universale (Between me and P), per la capacità di trovare spazi di confronto con realtà rilevanti della scena nazionale (Teatro delle Moire, Zona k) | . | 2. Organizzazione/progetto Fuori Luogo Per il lavoro sul pubblico e sul territorio capace di coinvolgere spettatori a ogni latitudine anagrafica, con particolare – e felice – attenzione alle fasce più giovani e al loro percorso di formazione. Per aver saputo trasformare la piazza spezzina, in un contesto vivo, piccola fucina teatrale dove le residenze si coniugano con una proposta ricca e per nulla scontata. | . | 3. Comunicazione Gruppo Nanou Per il progetto Alphabet, volto a aprire e rendere fruibili i processi creativi, capace di aprire una relazione di inclusione con il pubblico non per forza nella direzione della semplificazione. Per la ricerca di strade innovative in un ambito tradizionalmente settoriale come il pubblico della danza. | . | 4. Comunicazione - Sponz Fest Per la capacità di creare comunità mescolando pubblici, generazioni, culture, raccontando le identità di una terra dell’Italia interna. Per una comunicazione che passa attraverso l’incontro, la camminata, la narrazione orale, l’inatteso e il condiviso. Per avere puntato sulla comunità come potenziale comunicativo, rilanciando un racconto dal basso anche sui social network. | . | 5. Comunicazione - Centrale Fies Per un progetto di comunicazione coerente a un progetto artistico di largo spettro, capace di legare il radicamento al territorio a una creatività di forte impatto visivo e di caratura internazionale. Per la capacità di raccontare le proprie attività e la propria ricerca attraverso diversi media, valorizzando il locale ma arrivando oltre i confini locali.
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Voto ballottaggio:
1. Sotterraneo + 2. Sassi Scritti
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. L'importanza di essere piccoli + 3. Gruppo Nanou
| 1. Spettacolo/compagnia Sotterraneo per la ricerca della messa a punto di una drammaturgia della spettatorialità che ha imboccato molte strade, dalla partecipazione alla serialità, sperimentando modalità sceniche che provano a rapportarsi al contesto sociale, culturale, mediale che ci sta intorno. In realtà per una ricerca che più in generale da sempre e di recente ancora di più si pone seriamente una domanda sul ruolo, senso e natura del teatro nel nostro tempo, rilanciata anche tramite la sperimentazione di formati scenici inusuali, come l'asta-spettacolo Sold out in occasione del decennale del gruppo o il recente Talk show, ciclo di incontri pubblici performativi con altri artisti per ragionare sullo spettacolo dal vivo.
| . | 2. Organizzazione/progetto L'importanza di essere piccoli per l'attenzione e la cura rivolta alle comunità che abitano in un territorio di confine come quello degli Appennini tosco-emiliani, attraverso un invito a vivere esperienze di spettacolo dal vivo che mescolano i linguaggi incardinandosi in un ragionamento che mette in dialogo arte e paesaggio, modi differenti di intendere la ricerca performativa e la vita.
| . | 3. Comunicazione Il portale Tick!t Spettacoli che rende possibile l’acquisto last minute di biglietti al 70% di sconto, si distingue per l’innovativo utilizzo della tecnologia app. Nato come strumento di promozione ha in potenza la capacità di invitare a teatro un pubblico ampio attraverso una comunicazione non convenzionale.
| . | 4. gruppo nanou per i tentativi di apertura del loro processo di lavoro, dal tempo di Aksé fino alla modalità di narrazione utilizzata nella newsletter che attualmente curano e dall'altro lato al nuovo progetto Alphabet, pensato proprio allo scopo di condividere, decostruire, analizzare dialogicamente il metodo di ricerca del gruppo.
| . | 5.
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Voto ballottaggio:
1. Sotterraneo + 2. MigrArti + 3. Centrale Fies
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Voto primo turno: 1. Sotterraneo + 2. n.a. + 3. Centrale Fies
| 1. Spettacolo/compagnia Sotterraneo La compagnia fiorentina ha dimostrato con i due più recenti progetti di sapere declinare il proprio linguaggio secondo nuove modalità. Overload indaga aporie e zone d'ombra della società contemporanea attraverso una cifra ironica e surreale, che decostruisce il meccanismo partecipativo del pubblico in un frenetico montaggio di sequenze e soluzioni. Con il pregevole Talk Show, inoltre, il collettivo ha messo la propria creatività al servizio di altri artisti, costruendo un formato che, nel proporsi di presentare al pubblico alcuni protagonisti della scena nazionale, fonde dibattito, improvvisazione e spettacolo.
| . | 2. Organizzazione/progetto Il Lavoratorio La struttura diretta da Andrea Macaluso, inaugurata nell'ottobre 2016, si è affermato come una preziosa realtà indipendente del territorio fiorentino: è luogo di formazione e residenza, palco per una pregevole selezione di proposte teatrali, ma soprattutto si è rivelato come un ambiente dove il dialogo e il confronto tra artisti, operatori e spettatori risulta naturale e immediato. | . | 3. Comunicazione Centrale Fies | drodesera XXXVIII Edizione | SUPERCONTINENT² Per la capacità di costruire un immaginario estetico composito, che fa propri gli stilemi del turismo locale (dal cibo tipico agli orsi, dai boschi di conifere ai fiori) ma lo tradisce con una cifra pop surreale e onirica. E per il pregevole lavoro sui social media, in particolare Instagram.
| . | 4. compagnia/artista: Mimmo Borrelli Perchè La Cupa si offre come capitolo incisivo e decisivo tanto del percorso artistico individuale di Mimmo Borrelli quanto dello spettacolo contemporaneo. Il lavoro drammaturgico, che si inscrive nella coerenza di una evoluzione stilistica e poetica, trascina la parola nel campo del verso propriamente detto con poderosa identità compositiva, tale da abbracciare il contesto specifico della tradizione partenopea senza mancare di un profonda varietà di riferimenti storici ed estetici altri in grado di affrancarla dalla potenziale esclusività dello stesso. Le tematiche, le figure, i complessi, ancestrali eppure estremamente contemporanei, vivono all'interno de La Cupa di una prospettiva diacronica e sincronica insieme, che si riflette in una messinscena ove, quasi per infusione fisiologica, il sistema generale dell'azione vede il movimento potenziarsi del valore del gesto e il computo degli elementi performativi trasformarsi in segno.
| . | 5. Progetto organizzativo: ArtCity L'iniziativa interdisciplinare Art City, promossa dal Polo Museale del Lazio e MiBACT, in quanto portatrice di differenti modalità di incontro tra arti performative e spazi museali e archeologici, secondo una concezione per cui patrimonio culturale tangibile e immateriale meritano lo stesso riconoscimento. Questa terza intensa programmazione, lungo tutta l'estate, ha favorito un interscambio tra diverse comunità di fruitori e ha inteso il territorio regionale non solo come contenitore in cui dare spettacolo, ma come occasione in cui performance, spazio e comunità possano fungere reciprocamente da stimolo creativo. | . |
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